Le Carceri

Madonnina carcerati

Le carceri di Sacrofano

Descrizione

Entrando nel centro storico di Sacrofano da Largo Cardinal Gasparri – via Roma, salendo lungo via U. Maddalena, proprio dove curvano gli scaloni, si costeggia a sinistra uno stabile stretto ed alto. Qui un arcone di età romana che denuncia la presenza di insediamenti ben più antichi, viene impiegato come costruzione di nuove costruzioni. Si tratta piccole stanze su due livelli di altezza adibite alle carceri. Sono ancora presenti le finestre con le grate in ferro ad occhio bottato. Risalgono probabilmente al XVI secolo, realizzate sotto il dominio degli Orsini. Dalla memoria dei sacrofanesi già negli anni venti del XX secolo erano in disuso. Nell’amministrazione della giustizia di Scrofano, per chi commette reato, oltre all’azione congiunta della detenzione in carcere, è prevista dallo Statuto (1554) un’ammenda, una pena pecuniaria che copra il reato stesso.

Nel corso del XVIII secolo, periodo di grandi interventi architettonici e di ristrutturazione a Scrofano passato già dal 1662 sotto i Chigi, le carceri furono sopraelevate e ristrutturate con votazione del Consiglio Comunale del 1738. (Collezione della S. Congregazione del Buon Governo, serie II presso l’Archivio di Stato di Roma – Archivio della S. Congregazione del Buon Governo (1592-1847), Inventario, Roma 1956). Nel 1741 viene fatta richiesta di ampliare le carceri  secondo il disegno dell’Arch. Canolo De Rossi. Il lavoro sarà affidato con un’asta con “l’accensione della candela”, è allegato il preventivo datato 19 novembre 1741: "tutti li muri di Pietra che bisogneranno per la fabrica e ingrandimento delle Carcere accanto le Carcere vecchia nella contrada della Terra chiamata  le Castelluzze con l’innalzamento della stanza contigua dove stanno l’esecutori, con le sue spallette archi alle Porte, e finestre di tavolozza e mattoni con dichiarat. e che la pietra sia ben pezzata, e la sua calce ad uso d’arte e ben bagnata per il prezzo di scudo uno, ed 80, la canna di palmi 200 conforme all’uso e stile di Roma, in conf.ta del disegno fatto dal Sig. Canolo De Rossi Architetto di S.E.P. esistente in questa Cancelleria…19 novembre 1741. (II, 4394).

…ampliazione delle Carceri e costruzione della Segreta, con far tal fabrica di carceri nella Pubblica Piazza, e precisamente nel sito, dov’è la casa dei Ferretti e farne l’acquisto con altre annesse, il che riuscirebbe di gran spesa e nelli stesso tempo congiacere S.E.P. dal Sig. Paolo De Rossi si è fatto un piano ossia “disegno” d’ampliare la carcere presente, far la segreta dove presente è l’Archivio, e sopra la Carcere ampliata dar il modo l’Archivio et inoltre alzare altra stanza sopra questa che trova adesso affittatata a S. E. P. per il Commodo delli Birri…16 dicembre 1741. (II, 4394).

Quindi sono qui affiancati potere esecutivo rappresentato dal comando di guardiania (Commodo delli Birri) e le carceri con le segrete, in una zona del Borgo direttamente collegata con la via che porta alla Flaminia e quindi a Roma (attuale via Roma) e il cui accesso viene reso agibile dalla costruzione dell’ampio scalone debitamente contraffortato.

"La Modonnella delli carcerati"

Appena sopra le carceri, nel XX secolo vi era la sede del Comune. Con il dopoguerra (1945) sia le carceri che le stanze del comune furono conferite alla famiglia Sassi per usucapione e trasformate in abitazioni private. Alle carceri si accedeva da una porta sul fianco destro dello stabile, oggi corrispondente al civico n°8. Sulle pareti interne sono ancora presenti i graffiti e le incisioni dei carcerati fatte durante la loro detenzione. Degno di nota è un dipinto murale realizzato all’interno di una finestra tamponata, al primo piano del palazzo antistante le carceri, su via U. Maddalena, sopra il civico n°18. Il palazzo che reca il dipinto risale agli inizi del Settecento (1702, casa di Angelo Rovere, come recita l’iscrizione in marmo sull’entrata al piano terra lungo via IV Novembre). L’imposta della finestra gli fa da cornice. 

L’immagine che resta del dipinto, molto deteriorato dalle intemperie e dall’incuria, rappresenta una giovane Madonna con Gesù Bambino che si sporge leggermente e guarda in basso e tiene sospeso in mano un rosario, nell’atto di donarlo. Anche la Madonna tiene nella mano sinistra un rosario e solleva il braccio anch’essa per porgerlo. Ha il volto rivolto leggermente a sinistra.

In alto, a destra e a sinistra, in prossimità degli angoli del riquadro, si trovano i volti di due angeli con le ali.

Ai fianchi della Madonna sono presenti due personaggi di difficile individuazione, di cui oggi rimane appena il volto. Guardano la Madonna da una posizione inginocchiata.

Sul fondo dei personaggi si legge in modo abbastanza evidente la scacchiera chiara di una grata di formato quadrato che, in questa sintesi, assume “poeticamente” quasi l’aspetto della grata di una prigione davanti alla quale appare l’immagine della Vergine con Bambino, come soccorritrice misericordiosa di chi si trovava a scontare le pene all’interno delle prigioni antistanti. L’immagine era visibile a coloro che la guardavano dalle grate, motivo per cui è stata sempre conosciuta e chiamata dagli abitanti del paese “La Madonnella delli carcerati”.

Osservando il dipinto a luce radente sono chiaramente percepibili le incisioni dirette orizzontali e verticali eseguite per la realizzazione pittorica, sull’intonaco fresco, della grata/finestra non appena è stata tamponata la finestra. Il disegno delle grate emerge sul fondo del dipinto della Madonnella perché questa è stata dipinta a tempera in tempi successivi, l’azione della pioggia dilavante e delle intemperie ne ha abraso la superficie facendo emergere dal fondo la presenza delle grate incise e dipinte “ad affresco”. 

In basso, al centro del dipinto, il grosso foro che resta sul supporto murario è forse la testimonianza dell’inserimento di una luce per l’illuminazione notturna dell’immagine.

Lungo le imposte della cornice probabilmente vi erano applicati dei lumi o dei ceri per illuminare l’immagine, o forse è possibile che vi fossero appesi oggetti votivi (rosari, ex-voto..).

 

 

 

 

Modalità di accesso:

  • Accesso libero e gratuito
  • Di difficile accessibilità per le persone in carrozzina

Indirizzo

Contatti

  • Email: demografico@comunedisacrofano.it

Pagina aggiornata il 18/12/2024